Tag Archives: carcere

I blindi sradicati: un racconto dalla rivolta di San Vittore

Sezioni in mano ai detenuti, blindi divelti e sbarre spezzate, euforia e adrenalina: in questa maniera i detenuti del carcere di San Vittore, come quelli delle prigioni di tutta Italia, sono riusciti a far sentire la propria voce a chi sembra non avere orecchie per intendere la loro rabbia e il loro disagio nell’attuale situazione emergenziale. Dopo aver raccontato la rivolta dei prigionieri attraverso le voci dei familiari, abbiamo raccolto questa testimonianza diretta da un amico appena uscito dal carcere.

Di respirare la stessa aria… Intorno alle rivolte nelle carceri milanesi

Se sull’intero territorio nazionale viene sospesa la normalità e l’unica logica di governo è la paura, come pensiamo si possa vivere questa situazione nelle carceri, dove tale sospensione e tale logica sono la norma quotidiana? Domenica 8 marzo 2020 una serie di rivolte ha scosso l’intero sistema penitenziario italiano, con scene che i più hanno visto solo in reperti fotografici in bianco e nero. La dura reazione di Stato, che ha soffocato nel sangue le proteste dei detenuti, è avvolta

Un razzo sopra Torino. Intervista a due voci sulla repressione in città

Nella tarda serata del  22 maggio scorso la digos si presenta in forze a casa di un compagno e una compagna di Torino. A lei notificano un avviso orale mentre lui viene arrestato con l’accusa di aver provocato un incendio – per mezzo di un razzo esploso durante un presidio solidale – nel carcere delle Vallette. Dopo un breve soggiorno in carcere – e  circa 5 mesi di arresti domiciliari con divieto di comunicazione – ora La Boba può nuovamente prendere

Per una scritta che non ho fatto né cancellato

Per darle maggiore diffusione, prestiamo la nostra voce e i nostri microfoni a una lettera di Amma, scritta agli inizi di ottobre dal carcere delle Vallette di Torino. Amma è stato arrestato il 20 settembre insieme a Patrick e Uzzo, per i fatti relativi al corteo del 9 Febbraio a Torino, dopo lo sgombero dell’Asilo Occupato e in solidarietà con le persone arrestate durante l’Operazione Scintilla. Qui il testo della lettera. Per scrivere ad Amma: Ammanuel Francesco Rezzonico, Casa di

Con un piede nella porta. Vincenzo e l’anomalia bretone

  Lo scorso 8 agosto Vincenzo è stato arrestato dalla Squadra Speciale Fuggitivi nei pressi di Rochefort en Terre, un piccolo villaggio bretone.  Ricercato dal 2012, dopo una sentenza che lo condannava in via definitiva a una pena di circa 13 anni per la sua partecipazione alle giornate del G8 di Genova 2001, Vincenzo mancava dall’Italia da più di 7 anni perché aveva deciso di sottrarsi alla cattura e di vivere libero. Raggiunto da due Mandati d’Arresto Europeo, uno dei quali poi risultato fasullo, oggi si

Chiudere la sezione infame. Sullo sciopero della fame di Anna e Silvia

Le differenti condizioni cui vengono sottoposti i detenuti sono il prodotto tanto di deliberati disegni di differenziazione, quanto di tentativi puramente sperimentali. Questo, si direbbe, è il caso di Anna e Silvia, due compagne in carcere rispettivamente per l’operazione Scripta Manent e Scintilla: destinate, di principio, a un regime di Alta Sicurezza, vengono sbattute da un giorno all’altro in un quadro di 41 bis (carcere duro) a L’Aquila. Di qui la loro decisione di avviare, il 29 maggio, uno sciopero

Dimitris: uno per tutti

Dimitris Koufontinas, prigioniero politico greco in carcere dal 2002, era in sciopero della fame dal 2 maggio, e già da diversi giorni è ricoverato nell’Ospedale di Volos. Per lui non era la prima volta, dato che ogni sua “conquista”  durante la lunga detenzione è stata il frutto di continue lotte. Contro di lui i media e un governo che, su pressione astiosa dell’ambasciata statunitense (il cui portavoce ha dichiarato che «quelli come lui non dovrebbero più vedere la luce del

Operazione Renata. Il punto sugli arresti in Trentino

Il 19 febbraio venivano arrestati Giulio, Agnese, Rupert, Sasha, Stecco, Poza e Nico. A due mesi di distanza un compagno di Trento fa il punto sulla vasta inchiesta che ha portato a questi arresti, leggendola in costellazione con altre inchieste simili, e ci aggiorna sulla situazione detentiva di chi ancora si trova rinchiuso. A concludere alcune voci raccolte dai presidi avvenuti in simultanea sotto le carceri di Ferrara, Aquila e Tolmezzo.

All’ombra della sicurezza: intorno al decreto Salvini

L’emanazione di “decreti sicurezza” è un format della politica italiana: i governi di tutte le tendenze delle ultime decadi hanno fatto a gara per moltiplicare, secondo le evenienze, le fattispecie di reato sulle quali inasprire l’azione repressiva dei diversi organi dello Stato. Nondimeno, il “decreto Salvini”, con la sua combinazione di populismo penale e ridefinizione dei rapporti tra diritti e autorità, rappresenta un “salto di qualità” nell’elaborazione del diritto penale del nemico, che spinge in direzione di una giustizia imperniata

Ultimo viene il corvo: voci di madri

Un destino di troppi, quello degli uccisi in carcere dalle criminali condotte di poliziotti e magistrati, medici, psichiatri e altri dottori. A questa desolante moltitudine di mortificati prodotta fatalmente, secondo prassi ben sperimentate, con puntualità statistica, si allude sempre isolando i “casi”, contrassegnati da un nome di persona che, per dirla col poeta, «ora è un cencio di sangue e il suo nome». Quanto al come e al dove, vi si allude con altri nomi di santi – San Vittore,

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