Tag Archives: Francia

Impressioni dalla Francia in fiamme

Scoppiata dopo l’assassinio per mano poliziesca di Nahel, un ragazzo di 17 anni, la recente sommossa in Francia ha mostrato livelli d’intensità forse superiori alle notti della collera del 2005.  A differenza di vent’anni fa, infatti, la rivolta delle banlieues ha superato i confini delle periferie francesi, segno di una rabbia sempre meno confinata, nonché di un certo “savoir faire” affinatosi nelle diverse esperienze conflittuali degli ultimi anni. A partire da questo episodio abbiamo fatto una chiacchierata con Alessi Dell’Umbria da cui emerge

Vincenzo: una storia che non smette di iniziare mai

  La storia giudiziaria di Vincenzo potrebbe avviarsi verso la conclusione. Vincenzo, è un compagno ed un amico: per questo abbiamo cominciato a raccontare la sua storia nel settembre del 2019. Prima siamo andati direttamente a Rochefort En Terre a conoscere il Comité Soutien, nato nei giorni immediatamente successivi al suo arresto (qui l’intervista); sempre lì siamo tornati dopo la sua liberazione dal carcere di Rennes e chiacchierando con lui abbiamo registrato una lunga testimonianza ( che potete riascoltare qui); durante lo

Vincenzo: una libertà di nuovo a rischio

A più di vent’anni dalle giornate di luglio 2001 a Genova, dopo una lunga latitanza e tre anni di complesse traversie giudiziarie, la libertà di Vincenzo è di nuovo seriamente in pericolo. Il 14 luglio scorso la Corte di Giustizia Europea si è espressa a favore della sua riconsegna alle autorità italiane, diversamente da quanto aveva deciso la Corte di Anger che nell’autunno del 2020 aveva rifiutato l’esecuzione del mandato d’arresto  per il controverso reato di “devastazione e saccheggio”. Ora

Il dilemma Vincenzo. Aggiornamenti dall’Europa

Estradare o non estradare Vincenzo? Se i procuratori di Francia e Italia non avrebbero dubbi sul da farsi, le cose si complicano ad osservare il reato di “devastazione e saccheggio” sotto la lente prismatica del diritto europeo. Per questo il caso è finito all’attenzione della Corte di Giustizia Europea con sede a Lussemburgo. Di ritorno dall’udienza che si è tenuta pochi giorni fa, uno dei partecipanti alla delegazione del Comité Soutien ci racconta le ultime novità e ci sprona a

Francia: contro la Loi de sécurité globale

Nelle ultime settimane il parlamento francese sta discutendo in tutta fretta una legge, detta Loi de sécurité globale, per allargare i già ampi poteri delle varie forze dell’ordine, sotto il consueto pretesto dei recenti attacchi terroristici, ma anche nella convinzione che l’attuale situazione di confinamento possa impedire ogni forma di protesta. Ma forse le cose possono andare diversamente. Ce ne parla una compagna di Parigi.

Caso Vincenzo: uno schiaffo all’Italia

Mentre in Italia gli agenti di polizia coinvolti nella macelleria della Diaz (Genova 2001) continuano a ricevere promozioni, in Francia una sentenza della corte di Angers rifiuta di estradare Vincenzo Vecchi per il reato di devastazione e saccheggio che, da Genova in poi, ha rappresentato una pistola puntata dai tribunali italiani contro le manifestazioni di piazza. Dell’importanza di questo precedente giuridico abbiamo parlato con un compagno del Comité de soutien che ha seguito il caso del Vince sin dal suo

Lontano da dove? E fino a quando? Oreste Scalzone su rifugiati ed estradizione

Un quarantennio fa, nel biennio 1980-81, il “fenomeno” del pentitismo dilaga e si propaga «come una specie di tsunami» che investe anzitutto il reticolo di solidarietà diffuso attorno alle azioni armate, più che alle formazioni, nel quale gl’Inquirenti individuano la “base” dei “fiancheggiatori” da far saltare onde isolare i “terroristi”, secondo noti e sperimentati schemi “antiguerriglia”, autodefiniti anche “controinsurrezionali”. E mentre a centinaia vengono lasciati a marinare in condizioni detentive “pro-tempore” secondo l’estro e la cattiveria dettati dall’“emergenza nazionale”, non

M.A.E. dire mai! Un’intervista con il Comité Soutien Vincenzo

Avevamo già registrato con loro un’intervista a settembre in cui raccontavano della reazione immediata all’arresto di Vincenzo e ci rassicuravamo a proposito della loro testarda convinzione di poter bloccare la sua “estradizione” verso l’Italia. Sulla vicenda abbiamo pubblicato di recente anche  una chiacchierata con Vincenzo. In questa nuova intervista tornano a parlare alcuni partecipanti del Comité Soutien di Rochefort en Terre, e lo fanno riprendendo il filo degli eventi  a partire dal 15 novembre, giorno della liberazione del Vince, e raccontando

Tra testa e mento. Vis-à-vis con Vincenzo

Abbiamo scelto come titolo “Tra testa e mento” perché è l’espressione che Vincenzo usa per descrivere il suo attuale stato di “riemersione” dopo un “tuffo nell’incognito” durato otto anni. Un altro titolo possibile sarebbe stato “il lato incognito”, sia per i rimandi all’esperienza di latitanza, intesa come forma di vita che sfugge all’identificazione, sia per i riferimenti all’incognito inteso come variabile sconosciuta che talvolta può giocare di sponda con la realtà e modificarla. Di questa possibilità nascosta, che è condizione

Con un piede nella porta. Vincenzo e l’anomalia bretone

  Lo scorso 8 agosto Vincenzo è stato arrestato dalla Squadra Speciale Fuggitivi nei pressi di Rochefort en Terre, un piccolo villaggio bretone.  Ricercato dal 2012, dopo una sentenza che lo condannava in via definitiva a una pena di circa 13 anni per la sua partecipazione alle giornate del G8 di Genova 2001, Vincenzo mancava dall’Italia da più di 7 anni perché aveva deciso di sottrarsi alla cattura e di vivere libero. Raggiunto da due Mandati d’Arresto Europeo, uno dei quali poi risultato fasullo, oggi si

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