Tag Archives: rivolte

Zad partout: cronache dopo una morte annunciata

Nelle ultime settimane, dopo la morte di Rémi Fraisse, ucciso da una granata della polizia francese durante gli scontri alla Zad di Sivens, innumerevoli sono state le manifestazioni di solidarietà, rabbia e attacco contro le forze dell’ordine. Abbiamo sentito due compagni francesi per avere aggiornamenti ed elementi di analisi su quanto sta avvenendo in questi giorni in Francia. Scarica il podcast

Tre giorni a luglio: l’organizzazione della rivoluzione spagnola

Spagna 1936: Guerra e Rivoluzione. Il 19 luglio del 1936 il “levantamiento” di Franco fallisce in tutti quei territori che seppero oppore resistenza ai militari golpisti. In questa intervista Augustin Guillamón, storico catalano, autore del libro I Comitati di difesa della CNT a Barcellona (1933-1938), ci racconta gli eventi che portarono alla rivoluzione spagnola e al suo fallimento. A Barcellona la popolazione in armi riuscirà in soli due giorni a spazzare via i militari e a confinare la polizia nelle

Amburgo zona rossa

Amburgo. Inizio 2014. Stato d’eccezione dichiarato in città, alcuni quartieri dichiarati “zone di pericolo” a tempo indeterminato. Un passo indietro. Amburgo. 21 dicembre 2013. Un enorme corteo a difesa di uno storico spazio del movimento cerca di partire dal punto di concentramento e dispiegarsi per la città . La polizia si schiera subito con mezzi corazzati e impedisce di fatto alla manifestazione di prendere il via. Da qui seguono ore e ore di scontri diffusi per le strade. Una stazione

CrimethInc: dopo la cresta dell’onda

CrimethInc è un collettivo decentrato statunitense d’ispirazione libertaria. Nato sulla base di una necessità di ribellione individuale e immediata contro il presente, ha sviluppato diverse suggestioni teoriche nel quadro del movimento libertario statunitense degli ultimi vent’anni. Da un membro del collettivo ci siamo fatti raccontare alcuni aspetti della loro riflessione ed esperienza, per concentrarci su uno dei loro ultimi contributi (After the crest) relativo al rapporto tra componenti anarchiche e movimenti di rivolta, con le loro contraddizioni e il loro

Un italiano sul bosforo

Una rivolta improvvisa. Una partenza altrettanto improvvisa. E così un italiano si trova nel pieno della battaglia di piazza Taksim. Intorno a lui cortei infiniti, barricate monumentali e una coltre di nebbia lacrimogena che neanche sul naviglio d’inverno. Nella sua testimonianza diretta le distanze si accorciano e scopriamo che raccontare Istanbul, in fondo, é raccontare le nostre città, e ascoltare la rivolta possibile che si cela imprevista dietro l’angolo. Scarica il podcast

Berlino brucia? – sul 1° maggio rivoluzionario –

“Era il primo bel giorno dell’anno. Il tempo era bello e faceva caldo. Un piccolo gruppo di compagni attaccò una macchina della polizia e la rovesciò. La polizia reagì inviando un piccolo gruppo di poliziotti, ma ci fu una reazione imprevista da parte della gente che in maniera del tutto inattesa sfogò la sua collera. Si trattò come di un incendio che si scatenò alll’improvviso.” Così, nel racconto diretto di un compagno, ebbe inizio, nel 1987, il primo maggio rivoluzionario

La 36a ora. Intorno alla rivolta di East Flatbush

Every 36 hours. Ogni trentasei ore una persona di colore viene uccisa dalla polizia americana. Dall’inizio del 2013 sono già più di venti gli omicidi perpetrati per mano degli sbirri ai danni della popolazione nera. Sabato 9 marzo, il braccio armato dello Stato americano ha colpito ancora, a Brooklyn: con undici colpi di pistola ha assassinato Kimani Gray, un ragazzo nero di sedici anni. Per alcuni giorni, nel quartiere dove abitava, East Flatbush, scoppia la rivolta. Ne abbiamo parlato con

Un’estate di rivolte – speciale CIE –

L’estate del 2009 ha visto rivoltarsi i reclusi dei lager d’Italia. I CIE, centri di identificazione ed espulsione, sono stati oggetto di una sommossa generalizzata. E’ stata un’immediata risposta individuale e collettiva alla strategia razzista e annientatrice portata avanti dal governo italiano e sostenuta silenziosamente da larga parte della società. Questo piccolo contributo vuole restituire la voce direttamente a chi ha avuto il coraggio di battersi. A tutti loro, uomini e donne, va il nostro ringraziamento. Un grazie dalla redazione

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