Tag Archives: repressione

Panico a Firenze: un aggiornamento

Una città sempre più sorvegliata e a misura di turista non poteva tollerare oltre una presenza anomala come quella di Villa Panico, mai del tutto assimilata dal quieto vivere cittadino e non allisciata ma ruvida contro guardie e fascisti. Una nuova inchiesta, denominata “operazione Panico”, ha così fornito il pretesto per mettere sotto sequestro lo spazio e per privare in vario modo della libertà alcuni dei suoi abitanti e frequentatori con varie accuse tra le quali spicca quella di “associazione

Grecia: sull’arresto di Pola Roupa (Lotta Rivoluzionaria)

Atene: dopo alcuni anni di latitanza, finisce il viaggio di libertà di Pola Roupa, membro di Lotta Rivoluzionaria, arrestata giovedì 5 gennaio 2017 insieme a un’altra compagna, Konstantina Athanasopoulou. Al momento dell’arresto, l’accanimento vendicativo dello Stato greco si rivolge anche al figlio di sei anni, che viene internato in un ospedale psichiatrico. Da un compagno greco, il punto della situazione. p.s.: al momento della pubblicazione del presente contributo riceviamo la notizia dell’aggravamento delle condizioni di salute di Pola e Konstantina,

Lotta contro gli sfratti: sugli ultimi arresti di Torino

Un picchetto antisfratto, uno dei tanti messi in campo nell’ultimo periodo nella città di Torino e non solo. Un’operazione repressiva settimana scorsa (con quattro arresti, nove divieti di dimora e perquisizioni in alcuni spazi occupati), una delle tante tentate negli ultimi anni dalla procura torinese, nella velleitaria pretesa di garantire al piccolo ufficiale giudiziario di turno maggiore tranquillità nell’esercizio della sua sporca funzione. Pia illusione, giacché – come scrivono i compagni torinesi – “siamo spesso colpiti, ma siamo sempre pronti

Quel 3 luglio No Tav. Un monologo

Oggi si è concluso il processo d’Appello del cosiddetto processone relativo alle giornate del 27 giugno e del 3 luglio 2011 in Val Susa. La chicca del giorno per bocca dal procuratore generale Saluzzo che, nel chiedere le dure condanne che non mancheranno di essere distribuite, paventa addirittura un “avvicinarsi pericolosamente ai livelli delle Farc”. Ma non conviene prestar troppo orecchio alle versioni pronunciate dalle cattedre dei tribunali. In alcuni casi, meglio ascoltare altre narrazioni, ancorché talvolta sul filo della

Fare la propria parte: dal Piemonte al Kurdistan

Da un lato il tentativo di intralciare la pioggia di restrizioni e misure giudiziarie distribuite a piene mani dalla procura di Torino sulle varie situazioni di lotta. Cambiare strategia: un posizionamento individuale a fronte dei meccanismi repressivi che negli ultimi mesi si è diffuso e, in Val Susa, ha trovato il sostegno collettivo che porta anche alla nascita  della campagna “io sto con chi resiste”. Dall’altro lato, il Kurdistan, gli attacchi della Turchia alla resistenza curda e la necessità di

Sorveglianza a Venezia: perchè no

“Sorvegliare è punire. Ribellarsi è vivere” recita uno striscione solidale nei confronti di un compagno di Venezia su cui pende l’ennesima richiesta di sorveglianza speciale. Se da un lato, resta necessario comprendere la natura poliziesca della pena del sospetto (inserendola nella modularità con cui viene gestita la vita quotidiana tra minacce e premialità, con il suo portato di endosorveglianza), dall’altro lato anche il concatenamento di decisioni con cui vengono esplicitamente rifiutate simili misure (da Rovereto a Saronno, da Torino alla

Resistenza oltremisura

A pochi giorni dal tentato golpe in Turchia e dalla successiva reazione di Erdogan con purghe e arresti di massa, il Pm Rinaudo commina dieci misure cautelari con firme bigiornaliere, a chi nel settembre scorso con un’irruzione negli uffici della Turkish Airlines denunciava la politica terrorista di Erdogan e dava sostegno a chi in Turchia e in Kurdistan resiste e combatte. Anche in questo caso, come a Torino e successivamente in val Susa, compagni e compagne scelgono di non sottostare

Ritorno a Rigaer Strasse 94

Dopo la grande manifestazione del 9 luglio scorso siamo tornati a Rigaer Strasse 94 a Berlino per farci raccontare del clima di resistenza diffusa nel quartiere e in città nelle ultime settimane, in un crescendo di azioni diurne e notturne che ha portato ad un ampio dibattito su più fronti riguardo alle pratiche messe in movimento. Ad oggi due compagni sono ancora detenuti dopo gli ultimi scontri mentre negli ultimi giorni gli abitanti di Rigaer Strasse 94 sono rientrati nei

A Sangre Y Fuego. Sul massacro di insegnanti in Messico

Il 15 giugno scorso, a Oaxaca, ennesima mattanza nella storia del Messico: 12 morti, 43 feriti e vari desaparecidos sono il sanguinoso prodotto del violento intervento di polizia contro i blocchi stradali eretti nel corso delle proteste contro la riforma dell’istruzione. Messo alle strette lo Stato messicano ammette un uso forse eccessivo della forza ma la realtà è che sta sistematicamente applicando il terrore per imporre le riforme strutturali a sangre y fuego e usa il pretesto della guerra al

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