Tag Archives: repressione

Amor y rabia. Sull’operazione Pandora (Spagna)

Paese che vai, antiterrorismo che trovi. Il 16 dicembre 2014, a Barcellona e in altre città spagnole, scatta un insieme di perquisizioni ai danni di compagni e compagne del movimento anarchico. Undici persone vengono fermate; per sette di loro viene confermato il carcere preventivo con l’accusa di “terrorismo”. Un resoconto e un’analisi della situazione e della vicenda da parte di una compagna di Barcellona. Qui il conto della cassa di solidarietà e qui gli indirizzi delle compagne e dei compagni

Milano Corvetto: sul tetto, nelle strade, nei quartieri

Quartiere Corvetto, Milano, 18 novembre 2014. Lo sgombero all’alba di due spazi occupati con cariche, lacrimogeni e arresti provoca un’immediata risposta che si diffonde nelle strade adiacenti. Nel racconto di un compagno, non solo il gusto della resistenza alla violenza poliziesca, ma anche del diffondersi di una solidarietà reciproca tra differenti quartieri popolari bersaglio di una enorme campagna contro le occupazioni. Scarica il podcast

Contr’intercettazione, ovvero dell’arte di creare un discorso

♦♦Tratto da un fatto realmente accaduto♦♦ Due amici in un bar che non sanno di essere ascoltati. Due questurini che devono consegnare un lavoro con molta fretta Due magistrati in carriera che devono fare un certo favore Una storia di soldi, potere, avidità ed infamia Una storia di uomini indegni disposti a tutto Un storia italiana personaggi e interpreti: i due amici al bar: Mimmo & Mommo i due questurini : Collega 1 & Collega 2 i due magistrati: Pada

Sotto il grattacielo Intesa San Paolo. Intorno agli arresti del 3 giugno.

Torino, 3 giugno 2014. Centoundici indagati, dodici compagni/e in carcere, cinque arresti domiciliari, quattro obblighi di dimora, quattro divieti di dimora, quattro obblighi di firma. Questi i numeri dell’ennesima operazione repressiva condotta dalla Procura di Torino che, questa volta, prende di mira gli ultimi due anni di lotta contro gli sfratti. Oltre a togliere dalle strade compagni/e che hanno sperimentato insieme ad altri sfruttati la possibilità della resistenza, l’operazione appare complementare alla volontà politico-predatoria di imporre un preciso riassetto urbanistico

Liberazione animale: sull’esperienza Shac

La campagna Shac (Stop Huntingdon Animal Cruelty) ha rappresentato uno dei momenti più significativi nella lotta per la liberazione animale. Una campagna che ha fatto storia, proponendo un metodo d’intervento vòlto a colpire chiunque avesse rapporti economici con la Huntingdon Life Science, un colosso nell’ambito della sperimentazione animale. Una storia da conoscere, un metodo su cui riflettere. Abbiamo discusso dei principali aspetti di quest’esperienza, dalla metodologia adottata alla repressione subita, con una compagna inglese. Per saperne di più http://shacmadehistory.noblogs.org/  

Senza corpo. Sui processi in videoconferenza

Una ne fanno e dieci ne pensano. L’ultima trovata del Dap, il Dipartimento di amministrazione penitenziaria, e del ministero della Giustizia, in materia di annichilimento dei detenuti, riguarda una estensione dell’utilizzo della videoconferenza in sede processuale. Un dispositivo già sperimentato da anni per i reati di mafia e che ora vorrebbero applicare a uno spettro sempre più ampio di imputati. Sono già diverse le richieste avanzate in questa direzione nei confronti di alcuni compagni (Chiara, Claudio, Adriano e Gianluca), già

Operazione Outlaw: il fatto non sussiste

Lunedì 31 marzo 2014. La sentenza di primo grado al processo contro i compagni del Fuoriluogo (con l’accusa dapprima di “associazione a delinquere con finalità eversiva”, ridimensionata poi in “associazione a delinquere” semplice) finisce col confermare il senso dell’inchiesta ai loro danni. Un impianto accusatorio sgangherato, testi che si contraddicono e PM che dànno tutta l’impressione di non crederci per nulla: il tutto per un bieco espediente questurino vòlto a togliere di mezzo per qualche tempo alcuni anarchici dalla città

Corrispondenze NoTav Vol. 7 – parte seconda

Da tempo ormai, la lotta No Tav si trova al cospetto di uno spregiudicato “uso creativo del diritto” e di una sfrenata fantasia repressiva. Se ne inventano di ogni sorta: da ingenti pene pecuniarie a misure cautelari imposte senza uno straccio di motivazione, da piccoli processi per episodi di nessun rilievo all’accusa di terrorismo. Il Processone per i fatti del 27 giugno e del 3 luglio 2011 sta facendo il suo corso, mentre con gli arresti del 9 dicembre 2013

Corrispondenze No Tav vol. 7 – parte prima

Da tempo ormai, la lotta No Tav si trova al cospetto di uno spregiudicato “uso creativo del diritto” e di una sfrenata fantasia repressiva. Se ne inventano di ogni sorta: da ingenti pene pecuniarie a misure cautelari imposte senza uno straccio di motivazione, da piccoli processi per episodi di nessun rilievo all’accusa di terrorismo. Il Processone per i fatti del 27 giugno e del 3 luglio 2011 sta facendo il suo corso, mentre con gli arresti del 9 dicembre 2013

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